Questo blog è un progetto e un luogo.
Per parlare, comunicare e condividere l’esperienza di famiglie a strati.
Cosa e’ una famiglia a strati? Una famiglia “ricostituita”, come la mia, fatta di un mix di relazioni, nuovi rapporti, figli ed ex mariti (o mogli), una famiglia non necessariamente tradizionale, nuovi suoceri, nonni, altri figli, separazioni, diversi equilibri, squilibri…
Appunto, come recita il nome del blog, si tratta di “strati” di storie, di affetti, di fatiche, e problemi, di rapporti sovrapposti ed intrecciati, di luoghi, di tempi, di incontri
Tutti alla ricerca di un modo di essere/fare famiglia, inventando nuove regole, nuove figure, differenti stili educativi, comunicativi che rispondono alla necessità di andare avanti, oltre.
Ci sono molti modi di essere famiglia a strati, famiglie monogenitoriali, o di conviventi, accoglienti o escludenti, famiglie di convenienza, famiglie part time, immagino che non manchino altre possibilità di intrecciare legami familiari “atipici”.
Non si tratta di capire cosa e’ bello, o meglio, chi è piu bravo o migliore, non è un luogo per dire come è cattivo l’ex di turno; ma di conversare sui problemi e sulle soluzioni che si incontrano. Che io stessa incontro nella quotidianità.
Ciò che metto a disposizione è la mia storia e ciò che potrò raccontare di essa, e l’esperienza di persona che si occupa di educazione da molti anni, il che non mi rende una genitrice affatto migliore o più saggia (come talvolta qualcuno suppone erroneamente) ma solo un pò più attenta ad esplorare certi problemi, e a cercare di imparare da essi.
Il blog è al suo inzio e ci vorrà circa un mese e mezzo prima di essere realmente operativo, anche per problemi tecnici.
Nasce e viene progettato, curiosamente, nei pomeriggi dedicati a rinnovare la casa, grattando strati e strati di vecchie vernici dai muri, e riflettendo sulla dimensione della mia famiglia …
Ci sono stati giorni in cui ho sentito la responsabilità di tenere in bilico le vite di mia figlia grande, figlia del mio ex marito e della bimba piccola nata dal mio nuovo compagno, e di noi coppia di recente storia, mescolati alle storie della mia famiglia precedente, con i vari nonni che giocano a rappresentare altri affetti, regole, problemi e ansie.
Giorni in cui ho e abbiamo inventato nuove soluzioni, perchè quelli delle famiglie tradizionali non erano accessibili, e faccio un semplice esempio chi da e quali regole alla (mia) figlia grande. Come spiegare alla piccolina che la sorella va nel week end da “suo” papà.
Si inventa, si va a braccio, ci si sente un pò in affanno ….
Ecco tutto.
Saranno ben accetti idee, spunti, consigli, link, sitografie, bibliografie, e ciò che potrebbe ampliare le possibilità di esplorare e condividere il tema.
Si parte.
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Non per esperienza diretta, ma per affetto nei tuoi confronti, e per esperienza professionale. Ecco perché sono qua ad entusiasmarmi per questo tuo nuovo progetto. Trovo sia un bel progetto, coraggioso dal punto di vista organizzativo, nel menage quotidiano. Ma le premesse promettono bene.
A presto, allora. Io sono con te.
Famiglie in crisi e genitorialita’ in situazioni problematiche
“Tutte le Famiglie felici si somigliano. Ogni Famiglia infelice, invece è infelice a modo suo”
(Anna Karenina di Lev Tolstoj).
Il modello tradizionale di nucleo familiare è stato sostituito da nuove forme di aggregazione e da nuovi approcci alla genitorialità , ne testimoniano lo stabilizzarsi di alcuni fenomeni emergenti quali: il prolungamento della permanenza in famiglia dei figli, l’innalzamento dell’età dei matrimoni, l’aumento dei rapporti di convivenza, delle separazioni e dei divorzi, la diffusione delle cosiddette “famiglie allargate”.
Così come dice Silvia Vegetti Finzi “ Per superare ogni ottusità emotiva dobbiamo produrre quella che il noto neuropsichiatra infantile Giovanni Bollea chiama una cultura della separazione”.
Significativi i numeri riguardo alle separazioni e divorzi registrati negli ultimi 10 anni (in aumento del 50% ) e nonostante questo scenario molto ancora si deve fare socialmente per una vera e propria trasformazione culturale, per superare gli stereotipi ed i pregiudizi che assimilano l’evento separativo non più ad una condizione esclusivamente patologica quanto il considerare il fatto che si tratta effettivamente di un passaggio critico e doloroso per tutti i componenti della famiglia e come tale è rilevante la modalità di gestione della crisi da parte della coppia genitoriale quindi il “contenere le conseguenze negative per i figli di una cattiva separazione”.
In questo caso allora può essere importante promuovere la Mediazione Familiare che rappresenta uno strumento prezioso per accompagnare la fase della separazione tra i genitori, per prevenire o ridurre il disagio che questa esperienza può provocare sui figli.
Sono sempre più diffuse nuove tipologie familiari, venutesi a creare con le separazioni e i divorzi, che hanno assunto denominazioni diverse: si parla di famiglie ricostruite, famiglie allargate e anche di step family. Queste tipologie familiari nascono dalla fusione di due sottoinsiemi familiari preesistenti che avevano ruoli, regole e ritmi propri e che , di fronte al cambiamento, i soggetti hanno la necessità e il dovere di ridefinire.
In tali famiglie vivono soggetti diversi che entrano in relazione tra loro non potendo però contare su ruoli ben definiti e riconosciuti univocamente : il nuovo compagno/la nuova compagna è un padre/una madre sociale in assenza del padre/madre biologico/biologica? Il figlio di questi è fratello? I nonni di questo/questa chi sono per me?
Di fronte a queste innegabili difficoltà di riorganizzazione dei tempi di vita quotidiana e di ridefinizione dei ruoli parentali, si impone un atteggiamento di grande prudenza nei confronti dei bambini i quali necessitano di chiarezza nei comportamenti dei genitori e di gradualità nell’introduzione di cambiamenti.
Inoltre è’ opportuno ricordare che i figli hanno diritto ad avere un’ascendenza, un gruppo familiare …hanno diritto alla PACE. ; il diritto principe è rappresentato appunto dal diritto alla famiglia (vd. in alternativa la “casa famiglia” o altro gruppo familiare, etc.) che può rispondere ai bisogni primari.
Vi sono quindi diritti universalmente riconosciuti e necessari, come ad esempio quelli citati dalla Costituzione italiana:
”E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio”1.
In questo scenario la coppia genitoriale appare spesso disorientata e incerta rispetto alle proprie capacità educative e vulnerabile di fronte a molti eventi di vita (gli esperti parlano spesso di “ vuoto educativo” da parte dei genitori che spesso sottende ad un” vuoto/carenza affettivo/a” nelle relazioni genitori-figli); così come nel comporsi di altre coppie, ad esempio quelle omosessuali, in assenza della famiglia tradizionale, ci si ritrova nei valori dell’amicizia e nella creazione di “famiglie allargate” e non istituzionali .
“La continuità è, per i bambini,
fattore d’identità , garanzia di sicurezza e di equilibrio. I figli
hanno bisogno di sapere che il legame che unisce i membri della
loro famiglia può cambiare,
attraverso fasi critiche, sestarsi
su nuovi equilibri , ma che in
ogni caso non si spezzerà”.
(da “Quando i genitori si
si dividono. Le emozioni dei
figli” di Silvia Vegetti Finzi)
La separazione rimane certamente una fonte di grande sofferenza per coloro che ne sono i protagonisti ed è indispensabile pensare sempre che tra i protagonisti vi sono anche i figli, che essi da soli non riescono a capire, né a razionalizzare. Ecco quindi ancora una volta la necessità della parola verso i propri figli, in modo adeguato al loro sviluppo; la necessità di quella comunicazione che permetta loro di capire, riducendo i sensi di colpa, che, anche se i genitori si separano, rimane un sorta di alleanza, che non permetterà di spezzare il filo della parola detta e del loro legame insostituibile con entrambi i genitori.
Stefania Cavallo
stefania.cavallo@alice.it
Interessante.
Magari qui capirò (se e) dove ho sbagliato ad eliminare certi strati… 😉
Magari aiuterai a capire se e quando certi strati vanno eliminati. E come sono fatti quelli nuovi …;)
io ti seguo. ora più che mai, lo sai.
Lo so…. 🙂
leggo segnalo passo diffondo.
grazie anna!