Continuo a postare e linkare Genitori Crescono, che mi sembra stiano facendo un egregio lavoro di apertura delle varie tematiche; oggi ritornano su genitori divorzio e nonni, il divorzio alle volte fa divorziare da tutti gli affetti della rete familiare dalla quale si divorzia, e i figli, ovviamente rischiano di perdere dei pezzi della propria storia e famiglia …
Questo è il mio commento e il rilancio a Silvia di GC.
Lo ri-posto anche qui, anche se non è proprio bellissimo farlo, ma vi prego invece, più legittimamente, di commentare su Genitori Crescono, (se vi va di farlo). Mi sembra importante non perdere o disperdere le riflessioni in tema in troppi rivoli.
Qui sul mio blog lascio comunque questo rilancio, che vuole ricordare(e ricordami) un sapere aggiuntivo che è il guadagno “possibile” di una famiglia complessa e interconnessa come quella a strati. Laddove una ricostituzione ha permesso di ridare un senso ai vari legami familiari….
“Grazie per avere ricordato che in Italia si è voluto ribadire, in via legislativa, e dare spazio all’istituto della mediazione e dell’affido congiunto, che pure come giustamente sottolinea continua a portare con se una profonda ambivalenza culturale … infatti tu sottolinei.
“Se da una parte si sta facendo uno sforzo enorme per far passare un istituto giuridico nuovo come la mediazione, per sostituirlo al giudizio (ma quanti lo sanno che in italia è in corso quella che poteva essere una rivoluzione e che forse non lo sarà?), dall’altra le persone vogliono sempre più che sia un Giudice a sopperire alla loro mancanza di dialogo e di comunicazione.”
Io credo (spero, auspico) che questa rivoluzione abbia bisogno di altro tempo nel nostro Dna culturale e sociale, sebbene ne qui ed ora non se ne vedano gli esiti in modo così evidente.
Eppure il divorzio – in Italia – benchè si porti ancora dietro anche tutte le ambivalenze date dall’essere vissuto”in” un paese cattolico, così fortemente connotato in questo senso; resta un dato in crescita, dato anche dai numeri dei matrimoni che vengono annullati dalla Sacra Rota.
E sembrerebbe restare una acquiszione culturale oramai abbastanza accettata, forse quello che manca è l’elaborazione di questi 31 anni (e non sarebbe ora??).
Insomma i nuovi strumenti, messi in campo, indicano che il divorzio è la fine delle coppia e non della famiglia, quindi di un legame amoroso tra due adulti, ma che restano indissolubilmente vincolati a titolo genitoriale.
Si tratta di mostrare che questo è ciò che ci resta in mano dopo un divorzio.
Segnalerei anche che stanno crescendo gli interventi della mediazione familiare (e dei luoghi dove è proposta e accessibile), e anche della consulenza pedagogica rivolta ai genitori (genitori separati che chiedono di essere aiutati a non perdere la rotta educativa, pure da distanze diverse).
Mi sembra che questo indichi che che almeno nella compagine genitoriale qualche nuovo segnale c’è.
Ma se è possibile rimanere genitori, e qui mi riconnetto al tema, è opportuno anche ripensare al significato che possono avere tutte le altre relazioni familiari, che restano sempre risorsa affettiva e spesso anche economica ( nonni, zii).
Possiamo provare ad imparare da un cambiamento culturale in atto e provare a sostenere uno stile che lascia i figli al centro di una scena fatta di una molteplicità di legami che cambiano, pure restando importanti e supportivi.
Mi sembra che si possa provare ad imparare dalle esperienze in atto di buone separazioni/divorzi, che aiutano a comprendere che da un divorzio si può anche uscire più competenti come genitori, come famiglia, come rete familiare, come nonni, come zii .. capaci di affrontare un cambiamento così difficile senza uscirne massacrati e devastati/devastanti, senza uscire come da una guerra senza vincitori nè vinti, in cui si resta capaci di solo ontare una lunghissima serie di danni collaterali.”
il resto lo trovate al link sopraindicato