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E’ faticoso ma anche interessante coniugare una esperienza personale di famiglia a strati ad un percorso professionale che permette di incontrare altre forme familiari, altre famiglie, ma anche le riflessioni di colleghe che fanno il mio medesimo lavoro o esercitano prefessioni di continguità (es. Psicologhe). Mi sembra che questi incontri mostrino nuovi modi di rappresentarsi le famiglie e i cambiamenti che le attraversano.

ilConfineDellaTerraCurva

ilConfineDellaTerraCurva - Carlo Ravaioli -

Il punto che vorrei centrare in questo post riguarda proprio il presidio di confini: arte e pratica che vede impegnati membri delle famiglia strati, in svariate parti della giornata e della vita, creando valichi di frontiera, zone franche, merci contrabbandate …

La zona di confine è quella tra le varie famiglie che possono comporre la famiglia strati, e le varie regole che vanno contrattate, e riscoperte.

Una madre (padre) che ha due figli da due padri diversi (madri diverse), pure provando un amore simile tra i due figli, si troverà a usare due pesi e due misure nelle regole, nel parlare del natale, della sessualità, pure avendo la necessità di trovare appunto quelle zone di confine, in piena luce o in semi ombra.

Similmente anche gli altri membri si troveranno in simile funzione di giocolieri, ed equilibristi da le differenze.

Zone dove potrà (o dovrà) fare coincidere le funzioni educative, le azioni, le parole e le regole, oppure inventarne di nuove, o transitorie,  eccezionali, comuni, identiche persino trasgressive, ma tutte necessariamente dinamiche e molteplici per tenere in asse sia la possibilità di educare due figli che afferiscono a storie in parte diverse ed in parte comuni.

Anche nelle migliori situazioni, la famiglia moltiplicata continua a narrare la sua disomogeneità che chiede rispetto e ascolto, accoglienza nelle differenze e nelle similitudini …

(segue)